venerdì 11 novembre 2011

Transfuga in Kamchatzka

Siberia, el lugar donde resistir.
Kamchatzka, para ser feliz.

Soffio col vento di Siberia,
direzione Kamchatzka.
Mai l’ho vista in faccia.

Viaggio sentimentale,
viaggio per la steppa,
a due palmi dall’aria
a due palmi da terra.

Tempesta ogni intimo bisogno.
E riempio foglio su foglio,
foglio su foglio spoglio,
punteggiando pagine bianche
di vecchie rimembranze.

Si sfoglia col ghiaccio,
questo diario di viaggio.
Ho ormeggiato deserti,
sbarrato cancelli aperti,
tracciato con rabbia
confini di sabbia.

Eppure, Kamchatzka.
Corre viva l’immagine,
si annida nei sogni segreti,
al riparo da gelide nevi.
L’ho idealizzata.

Con tratto poco distratto,
ho disegnato cerchi di foglie,
intrecciato sex crinae di grano,
nebulizzato la luce del sole.

Come Arcimboldo,
ne ho fatto un volto.
L’ho chiamato Amore.

Transfuga in Kamchatzka.
Per vederla in faccia.

Per vedere lei,
Madame.

EM ©