martedì 17 novembre 2015

Novembre

Sai, a volte, piange anche la roccia,
la bagna la pioggia,
o lo schiaffo del mare
con ogni sua goccia.

Questa qui, in fin dei conti,
vita mia, è solo una carezza;
è dolce questa malinconia:
indossa un guanto di seta
con cui ci sfiora l’anima,
e poi scivola via.

È solo un flebile chiaro di luna
baciare la gobba di una duna
prima di assopirsi
tra nuvole cotonate
nel tepore notturno del deserto.

È un adagio di Debussy,
o un candido verso di Rimbaud:
Novembre è una lacrima
soffice e silenziosa
timida e impaurita.
E io lo so che
la malinconia è l’unica cosa
di cui l’anima ha bisogno.
Per questo, solo per questo,
oggi ho raccontato questo sogno.

EM ©

martedì 27 ottobre 2015

Un Muto

Sentirsi come un muto
a cui sovvengono
parole d’amore.

Ho visto il tuo occhio languido,
e nulla ho potuto,
se non scorgere una lacrima
scrosciare sulla tua gota,
all’ombra del mio silenzio.

L’orgoglio imbastardisce
ogni purezza.

EM ©

venerdì 4 settembre 2015

Su di Me

Detesto punti-cataloghi-
-ogni forma di etichetta,
da quella più pomposa
fino a quella meno abietta.

Mi piacciono: la schiettezza,
la faccia tosta e la franchezza,
detesto chi parla di dogma
di verità o di certezza.

Mi piace chi agisce d’istinto,
chi mischia sacro e profano
chi si mangia l’aragosta
e poi s’annusa l’ano.

Mi piacciono i perdenti,
e, a modo loro,
mi attraggono i vincenti.

Detesto chi rimane al buio,
odio gli indifferenti,
chi sigla troppi compromessi
con quello-con questo-
-e-con-codesto, con tutti
ed anche con se stesso.

Mi piace il fruscio del vento:
penso alla libertà
ogni volta che lo sento.

Detesto certe invenzioni
e, su tutte, quella del tempo:
mi mangia tutto il sentimento
quando scorre senza senso.

EM ©

sabato 10 dicembre 2011

Pugni a vuoto

Un pugno di argilla
un pugno di sabbia
due pugni di vuoto
a vuoto
nel vuoto.

Ho sgretolato
tra i progetti
ogni passato,
il futuro
è scivolato via
tra i ricordi
e, lentamente,
mi è scappato
di mano.

Folate di vento
da dentro,
e ciondolo
nel mio tempo,
sospeso
nell'assenza
di questo presente.

EM ©

martedì 6 dicembre 2011

Guernica (mi pare)

L'ho trovato:

nel digrignare dei denti
nell'esultanza dei perdenti
nell'oblio riservato ai vincenti

nell'esplosione di un pugno
nel brontolio del mugugno
nella forza dei nervi
nell'intricarsi delle corna dei cervi

nel fracasso di un lampo
nel mutismo di un tuono lontano
nel frastuono del silenzio

nel campo sconnesso
nel gracchiare dei corvi dimesso
nel mondo al rovescio.

L'ho scovato anche nell'arte
giocarsi abilmente la parte
in un quadro di Picasso
(Guernica si chiamava,
o così mi pare):

tutto questo schizzofrenare.

EM ©

lunedì 5 dicembre 2011

Un Sottile Equilibrio

Un confine invisibile
separa
l’acqua
l’aria
la sabbia.

L’alta marea si sfoga
con ondate di rabbia,
distrugge false certezze
ingoia sottili amarezze.

E in riva all’arenile
tu
che scrivi che vivi
ignorandone il senso
senza sapere
che alla prima frustata di vento
sarà quel confine
a perire in eterno.

EM ©

domenica 4 dicembre 2011

Credo Vano

Subito colsi in te il mio smarrimento
ridermi dai tuoi occhi commossi
giocarmi dal tuo deciso fermento
ammiccarmi dai tuoi avversi discorsi.

Oggi mi perdo tra i miei mille rimorsi
come accadeva alla mia mano
sparendo tra i tuoi riccioli mossi
distratta da quel credere invano.

EM ©

martedì 29 novembre 2011

Elogio dell'Arte Emotiva

Pioveva merda a dirotto
in quel giorno d’Agosto.
Cercavo riparo e respiro
trovavo accidia e delirio.

Cercavo un viso fraterno
da contemplare in eterno
bevevo cicuta, un goccio
per sentirmi un fantoccio.

Un bamboccio tra i tanti,
chino, sospinto in avanti
e inetto a vedersi riflesso
a specchiarsi all'indietro.

Elemosinavo i miei cocci
spazzando i mille rimorsi
e pensando arte in astratto,
tutto questo m’era rimasto.

Annaspavo per la passione,
sotto a quest'acquazzone,
mi smarrivo nell'emozione
di sentirmi d’arte padrone.

Mi sentivo fiaco e Ciacco,
di vita goloso, ma dannato
a godermi in tutto silenzio
l’eterna potenza del Senso.

Fu con Òmbrios furibondo:
disfarsi in un vivo secondo
come ombre fatte di stucco
vidi tanta gente nel mucchio.

Mentre io, solo, vagabondo,
io, rispondevo a ogni colpo,
i miei pari e gli altri accattoni
vi svenivano senza emozioni.

EM ©