venerdì 11 novembre 2011

Transfuga in Kamchatzka

Siberia, el lugar donde resistir.
Kamchatzka, para ser feliz.

Soffio col vento di Siberia,
direzione Kamchatzka.
Mai l’ho vista in faccia.

Viaggio sentimentale,
viaggio per la steppa,
a due palmi dall’aria
a due palmi da terra.

Tempesta ogni intimo bisogno.
E riempio foglio su foglio,
foglio su foglio spoglio,
punteggiando pagine bianche
di vecchie rimembranze.

Si sfoglia col ghiaccio,
questo diario di viaggio.
Ho ormeggiato deserti,
sbarrato cancelli aperti,
tracciato con rabbia
confini di sabbia.

Eppure, Kamchatzka.
Corre viva l’immagine,
si annida nei sogni segreti,
al riparo da gelide nevi.
L’ho idealizzata.

Con tratto poco distratto,
ho disegnato cerchi di foglie,
intrecciato sex crinae di grano,
nebulizzato la luce del sole.

Come Arcimboldo,
ne ho fatto un volto.
L’ho chiamato Amore.

Transfuga in Kamchatzka.
Per vederla in faccia.

Per vedere lei,
Madame.

EM ©

3 commenti:

  1. Chissà se, ora che sono membro del blog, riesco finalmente a postare il commento!
    Rinnovo i complimenti già fatti per l'idea, l'impostazione e il nome del blog. "Rughe di vita": direi che funziona, non mi stupisce che il nome ti sia rimasto nel cuore. Spesso sono proprio i titoli nati "per caso", come hai raccontato in apertura, quelli che rimangono dentro. I tuoi frammenti sono dinamici, alcuni trasportano in ambientazioni oniriche, un po' visionarie: per questo mi piacciono.
    In fin dei conti, al di là di tutto, quel che conta della scrittura è proprio questo: trasmettere emozioni, spesso anche diverse da lettore a lettore.
    La mia preferenza per la prosa, però, mi porta a chiederti quando ci farai assaporare qualche assaggio di racconto! Spero presto!
    Claudia

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  2. Tante volte ci si imbatte in scritti il cui senso è troppo velocemente svelato dall'Autore, terribilmente chiaro, di un candore quasi accecante.
    Leggere diventa allora come percorrere una strada dritta in pianura. Facile, per certi versi rassicurante, a tratti anche piacevole ma, in fin dei conti, noioso.
    Le sensazioni più belle però non conoscono linearità nè canali in cui procedere misurate.
    Leggere questi versi è una piccola e sorprendente avventura! Sono complessi, incisivi, stimolanti. Si offrono a chi legge puri e privi di suggestioni suggerite ad arte.
    Vivono con la luce che tu gli hai dato, si mostrano e parlano con la tua personale (profonda ed inconfondibile) impronta, ma allo stesso tempo lasciano a ciscuno la libertà di viverli secondo la propria personale interpretazione. Libertà, curiosità, immaginazione.
    Tu tessi l'ordito, chi sa leggere la trama.
    Un gioco vivo e seducente per chi ha l'ardire di conoscere meglio gli altri ed anche se stesso.
    M.

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  3. Efi che dire... non deludi mai... nonostante io e la poesia non andiamo esattamente di pari passo, visto il mio pragmatismo,con le tue poesie riesco a calarmi nella parte di interprete letterario... e chissà cosa ne esce fuori?!... tvb brother... non fermarti mai

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